Il Respiro e l’ascolto

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[Immagine di copertina dell'articolo Respiro e Ascolto]

Il respiro nella comunicazione è qualcosa di necessario e fondamentale. È necessario perché senza non saremmo in vita, tanto per cominciare, e poi perché è proprio il respiro che porta fuori il suono, non da solo, ha degli aiutanti preziosi, ma ne è il veicolo. È fondamentale perché se respiro bene, parlo bene.

Quest’ultima cosa non è da sottovalutare, perché respirare bene è molto difficile, è un esercizio quotidiano.

Ci siamo costruiti una società e una modalità di vita che fa di tutto per rendere il respiro più corto, mandarlo in apnea o affievolirlo, ad esempio, e questo non aiuta a parlare bene. Mentre se osserviamo i neonati, hanno un respiro perfetto. Il pancino si gonfia e quando piangono o urlano, li senti inequivocabilmente. E il suono arriva pulito e potente. Non li puoi ignorare.

A questo punto dovremmo cominciare a concordare sul fatto che respirare bene, non è scontato e che necessita un allenamento, una consapevolezza e una volontà. E se arriviamo a risolvere tutti i blocchi del respiro, si sarà liberata anche la nostra comunicazione. Naturalmente non è l’unica modalità, si può lavorare anche su comunicazione, pensieri, energie… per migliorare il respiro, ad esempio. Ed è un lavoro che non finisce mai, deve essere in costante allenamento, armonizzazione e riequilibrio.

Ma come può migliorare l’ascolto?

Ti propongo di sperimentare, brevemente, due attitudini. Prima metti l’attenzione sul tuo sentire, sul tuo corpo, guardati allo specchio, ascoltati… scegli la modalità, tra queste, che preferisci, anche più d’una.

Poi, prima attitudine, respira portando dentro poca aria, brevemente e ripetutamente, ovvero, fai tanti respiri veloci. Mentre li fai dov’è la tua attenzione, quanto vedi di ciò che ti circonda? Ti viene in automatico vedere intorno a te? Fallo per un minutino.

Poi, seconda attitudine, fai dei respiri profondi, il secondo sempre un po’ più lungo del primo, ma senza aspettativa, con intenzione senti l’aria entrare nel naso e poi prima di sentire una tensione, inverti e butti fuori l’aria aprendo la bocca. Mentre lo fai, stai sentendo più suoni intorno a te? O si amplifica la visione periferica? Quella laterale? Se ti viene da chiudere gli occhi e li chiudi, senti aumentare la tua percezione interna?

Se con il respiro profondo, anche tu, hai sperimentato un più facile ascolto dei suoni, o del vedere o del percepire, hai appena fatta tua l’importanza del respiro, nell’ascoltare e nell’ascoltarsi.

La prossima volta che sei a un congresso, o che parli in pubblico, o che devi firmare un contratto – ad esempio – metti attenzione al tuo respiro, rallentalo e ascolta.

Ascolta oltre il tuo abituale sentire.

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